Pianificare un intervento di restauro su un frammento di arazzo significa tenere in considerazione moltissimi fattori determinanti. Il primo di questi è senza dubbio un dato oggettivo: l’opera in questione non si trova più nel suo aspetto originale ma, per l’appunto, in uno stato differente e non previsto. Avere a che fare con un frammento significa infatti dover intervenire sul materiale presente (poco) e su quello perduto (moltissimo).
Gli arazzi infatti nascono come manufatti di grandi dimensioni, spesso imponenti e con strutture ben definite: una scena centrale, una bordura perimetrale, una cimosa. Un frammento di arazzo invece ci pone di fronte alla sfida di non poter reperire tutte le informazioni di cui avremmo bisogno per elaborare un normale intervento di restauro. È quindi necessario operare con grande attenzione, individuando quel che rimane dell’impianto originale per trovare la migliore soluzione.
Nel caso di questo frammento poi la situazione conservativa si presentava piuttosto complessa e fortemente compromessa. A tutti gli effetti si trattava di un frammento in cui la scena risultava a sua volta frammentata in tante piccole porzioni di tessitura, la maggior parte delle quali cucite le une alle altre con semplici raccordi di filo.
L’intervento di restauro scelto, in accordo con la committenza, è stato dunque di mantenere le parti originali coeve, eliminando gli inserti non pertinenti per integrare con nuove parti tessute. Questo restauro ha permesso al frammento di ritrovare una propria stabilità strutturale, una nuova brillantezza cromatica e una maggiore coerenza iconografica.